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Acido folico e Gravidanza

                                       Acido folico e gravidanza                                           acido folico                                                                  L’acido folico è una vitamina del gruppo B che in natura si trova nelle verdure a foglia verde,  negli agrumi, nei legumi e nei cereali integrali. I termini “folacina” e “acido folico” sono sinonimi; l’acido folico è la forma sintetica della folacina.

Gli scienziati sono concordi nell’affermare che l’acido folico riduce i rischi di malformazioni del tubo neurale (gravi malformazioni embrionali), compresa la spina bifida e l’anencefalia. Nel 1992, la Food and Drug Administration (FDA) ha consigliato di arricchire l’intera alimentazione negli Stati Uniti con l’acido folico, una strategia che in passato ha funzionato bene con altre utili sostanze, come lo iodio (nel sale), la vitamina D (nel latte) e la tiamina (nella farina e nel pane). L’acido folico iniziò a essere aggiunto al pane e ad altri prodotti a base di cereali negli Stati Uniti nel gennaio del 1998.

Le malformazioni del tubo neurale che possono essere prevenute con l’acido folico, ad esempio la spina bifida e l’anencefalia, sono tra le malformazioni fetali più gravi e frequenti.

La spina bifida si verifica quando la colonna vertebrale del feto non si chiude a protezione del midollo spinale; questa chiusura dovrebbe avvenire entro le prime settimane di gravidanza. La spina bifida provoca problemi neurologici e a volte anche vari stadi di ritardo mentale.

Nell’anencefalia, invece, il cervello del bambino non si sviluppa correttamente e la maggior parte del tessuto cerebrale (o addirittura tutto il tessuto) è assente. I feti colpiti da anencefalia nascono morti o muoiono poco dopo il parto.

Gli scienziati che rappresentano molte organizzazioni ed enti pubblici e privati, compresa laFood and Drug Administration, il Public Health Service, la Teratology Society e la Spina Bifida Association of America raccomandano alle donne in età fertile (dai 15 ai 45 anni) di assumere acido folico nella dieta giornaliera, e non solo al momento della gravidanza, quando spesso è troppo tardi per prevenire queste malformazioni.

Un recente rapporto del Nation Center for Health Statistics esamina l’incidenza negli Stati Uniti della spina bifida e dell’anencefalia su un periodo di 11 anni (dal 1991 al 2001) ed evidenzia una decrescita significativa nell’incidenza di queste malformazioni fetali nel 2001 rispetto al 1997.

Che cos’è l’acido folico

L’acido folico è una sostanza chimica necessaria per la nostra esistenza che deve essere assunto in quantità adeguata attraverso gli alimenti o con integratori alimentari di diversa origine. L’acido folico è una vitamina del gruppo B che, secondo il parere unanime degli scienziati, riduce fino al 70% il rischio di malformazioni del tubo neurale, compresa la spina bifida e l’anencefalia, purché venga assunto regolarmente dalle donne in età fertile.

Per essere efficace l’acido folico deve essere assunto durante le prime settimane di gravidanza, quando è più probabile che si verifichino queste malformazioni del tubo neurale.

I termini “Folacina” e “acido folico” sono sinonimi. L’acido folico è la forma sintetica della folacina, che in natura si trova in alcuni alimenti, quali le verdure a foglia verde, i legumi, gli agrumi e i cereali integrali.

Malformazioni del tubo neurale

Le malformazioni del tubo neurale (NTD) sono tra le malformazioni fetali inabilitanti più frequenti. Negli Stati Uniti ogni anno nascono circa 2500 bambini affetti da NTD. Circa la metà di questi casi potrebbe essere imputata a una scarsa assunzione di folacina da parte delle madri, mentre le altre NTD hanno cause diverse su cui non si è ancora riusciti a fare chiarezza.

La spina bifida è una malattia in cui il midollo spinale rimane esposto. La maggior parte dei bambini affetti da spina bifida raggiunge l’età adulta con diverse forme di disabilità, che vanno da problemi nel controllo dell’intestino e della vescica fino ad arrivare alla paralisi. Per molti di essi potrebbero rivelarsi necessarie una serie di operazioni e altre terapie.

Nei casi di anencefalia, i neonati muoiono poco dopo la nascita poiché il loro cervello non si è formato, in tutto o in parte.

Poiché le NTD si sviluppano nelle prime fasi della gestazione (18, 30 giorni dopo il concepimento), è necessario che una donna in età fertile, anche prima di sapere di essere incinta, si abitui ad assumere una quantità adeguata di acido folico per tutto il periodo fertile.

Le donne che nella loro prima gravidanza hanno presentato un caso di NTD sono estremamente a rischio nelle gravidanze successive. Se stanno pensando di avere un bambino, dovrebbero consultare il proprio ginecologo per individuare la migliore strategia preventiva.

Spina bifida

La spina bifida è una malformazione della colonna vertebrale. Se le vertebre (le ossa della colonna vertebrale) che circondano il midollo spinale non si chiudono correttamente durante i primi 28 giorni dalla fecondazione, il midollo e il liquido spinale non rimangono nella loro sede e sporgono, di solito nella parte bassa della schiena.

Una volta tutti i bambini colpiti morivano, invece ora con adeguate terapie mediche una percentuale di essi che va dall’85 al 90 per cento sopravvive fino all’età adulta ma, a seconda della gravità della malattia, con diversi gradi di paralisi e incontinenza.

La malattia può manifestarsi in due modi diversi. Nella forma meno grave, la cosiddetta spina bifida occulta, la colonna vertebrale presenta soltanto un piccolo spazio vuoto non correttamente chiuso, con una fossetta nella pelle che lo ricopre. Di solito questa forma è asintomatica. Alcuni americani sono affetti da spina bifida occulta senza saperlo, secondo a quanto afferma il National Information Center for Children and Youth with Disabilities.

La forma più invalidante è la spina bifida aperta, che produce una cisti visibile sulla schiena del bambino. Se questa cisti è piccola (e allora viene detta meningocele), una volta che si interviene su di essa è possibile limitare l’entità della paralisi muscolare, o addirittura non avere alcuna paralisi o incontinenza.
Nel 90 per cento dei casi di spina bifida, è la stessa porzione non sviluppata di midollo spinale a sporgere fuori dalla colonna vertebrale e a creare un rilievo sulla schiena del bambino. Tutte le parti di midollo spinale che si trovano fuori dalle vertebre sono malformate o danneggiate, e questo provoca la paralisi e l’incontinenza. Questa situazione è nota come mielocele (o mielomeningocele) ed è l’accezione comune dell’espressione “spina bifida”.

La collocazione della ciste determina la gravità della disabilità del bambino, più la ciste sta in alto nella colonna vertebrale, più la paralisi risulta grave.

I medici devono richiudere l’apertura della colonna vertebrale subito dopo la nascita, altrimenti il bambino è destinato a morire. Nei primi anni di vita, spesso, seguono altri interventi chirurgici importanti. Circa l’85 per cento dei bambini affetti da spina bifida sviluppa un’altra malattia chiamata idrocefalo, un accumulo dei liquidi cerebrospinali che circonda il cervello. Questo liquido deve essere drenato nell’addome o nel flusso sanguigno con un tubicino impiantato chirurgicamente.

Alcuni bambini affetti da spina bifida sviluppano malformazioni nei piedi e delle ginocchia causate dall’interruzione delle terminazioni nervose della colonna vertebrale. Per molti pazienti si rivela necessario l’uso di tutori, stampelle e altri strumenti che li aiutino a camminare. Possono presentare disturbi dell’apprendimento, e circa il 30 per cento di essi presenta un ritardo mentale da lieve a grave, specie se è affetto da idrocefalo cronico. Le infezioni croniche della vescica e i problemi ai reni richiedono un’attenzione medica che può durare per tutta la vita.

Sebbene abbiano una costante necessità di cure mediche, i bambini affetti da spina bifida possono imparare a badare a se stessi per molte delle necessità quotidiane. Spesso, ad esempio, imparano a cateterizzarsi, in modo da poter frequentare regolarmente la scuola. Se curata correttamente, una persona affetta da spina bifida può vivere un’esistenza lunga e produttiva.

Esami per le malformazioni del tubo neurale

Esistono diversi esami per diagnosticare le malformazioni del tubo neurale prima della nascita.

Uno di essi, l’esame per l’alfa-feto proteina (AFP) nella madre, è un esame del sangue che la madre dovrebbe effettuare dalla sedicesima alla diciottesima settimana di gravidanza. È stato approvato negli Stati Uniti nei primi anni Ottanta come esame prenatale per le malformazioni del tubo neurale (un altro uso approvato è come coadiuvante nella diagnosi di un certo tipo di cancro ai testicoli).

L’esame misura l’alfa-feto proteina, una sostanza prodotta dal feto e secreta nel liquido amniotico, che alla fine entra nel sangue della madre. Crescendo, il feto produce quantità crescenti di AFP. Il livello di AFP nel sangue della madre è massimo nel periodo compreso tra la trentesima e la trentaduesima settimana di gravidanza.

Una quantità di AFP insolitamente alta può indicare che il bambino ha una malformazione del tubo neurale, ma questo test non è perfetto.

Fino al 20 per cento dei casi di spina bifida non causano alti livelli di AFP, quindi il test non li individua e, se l’esame evidenzia un alto livello di AFP, la malformazione del tubo neurale è presente solo nel 10 per cento dei feti con valori anomali. Nella maggior parte dei casi, il livello di AFP è alto perché la gravidanza è in uno stato più avanzato rispetto a quanto ipotizzato.

Se una donna manifesta un valore elevato di AFP il suo medico le farà fare un secondo esame identico, seguito da un’ecografia. Se poi non si riuscirà ancora a spiegare l’alto livello di AFP, i medici potranno eseguire un’amniocentesi. In questo esame il medico preleva un campione di liquido amniotico e misura i livelli di AFP presenti al suo interno. Il risultati della combinazione di questi esami identificheranno con ottima probabilità i casi di spina bifida.

Storia

Gli scienziati hanno ipotizzato un collegamento tra le malformazioni prenatali del tubo neurale e la dieta per la prima volta negli anni Cinquanta. L’incidenza di queste malattie è sempre stata più alta nelle classi sociali più basse, in cui le donne potrebbero seguire diete più povere.

I bambini concepiti in inverno o all’inizio della primavera hanno più probabilità di essere affetti da spina bifida, forse perché la dieta della madre è carente di frutta e verdura fresca (che sono buone sorgenti di folacina) durante le prime settimane di gravidanza.

Nel 1991 alcuni ricercatori inglesi hanno scoperto che il 72 per cento delle donne con precedenti di malformazione prenatale del tubo neurale in una gravidanza presentava un minore rischio di avere un bambino colpito dalla stessa malformazione qualora avesse assunto dosi adeguate di acido folico prima della gravidanza e nelle prime settimane di gravidanza.

Un’altra ricerca ha esaminato l’assunzione di acido folico nelle donne ungheresi. Le prove sperimentali hanno evidenziato che le madri che non avevano mai avuto un bambino affetto da malformazioni del tubo neurale e che avevano assunto un integratore di vitamine e di sali minerali con acido folico erano meno a rischio nelle gravidanze successive rispetto alle donne a cui era stato somministrato un placebo.

Il Public Health Service (PHS) degli Stati Uniti ha consigliato nel settembre 1992 a tutte le donne in età fertile di consumare 400 microgrammi (ug) di acido folico al giorno per ridurre il rischio di concepire un bambino affetto da spina bifida o da altre malformazioni del tubo neurale.

Sulla base di queste evidenze si è iniziato in America ad arricchire alcuni alimenti con acido folico, grazie anche ai successi precedenti:

  • l’aggiunta di iodio al sale è stata uno dei primi programmi di questo tipo ad avere successo. La fortificazione con lo iodio iniziò negli Stati Uniti nel 1924 per prevenire il gozzo, il cretinismo e altri sintomi di grave carenza di iodio.
  • Nei primi anni Trenta, fu aggiunta per la prima volta la vitamina D al latte vaccino, per contribuire all’assorbimento del calcio e del fosforo e per prevenire così l’insorgere del rachitismo.

Un aspetto negativo di questa scelta è che, tra gli anziani, alti livelli di acido folico possono complicare la diagnosi tempestiva della carenza di vitamina B12.

Strategia preventiva

Le ricerche hanno dimostrato che l’acido folico, se assunto giornalmente prima della gravidanza e nei primi mesi della stessa, può prevenire fino al 70 per cento delle malformazioni invalidanti o fatali del cervello e del midollo spinale, note come malformazioni del tubo neurale.

L’acido folico dovrebbe essere assunto da tutte le donne in età fertile (dai 15 ai 45 anni circa) che potrebbero rimanere incinte, che stanno pianificando una gravidanza o sono nelle prime settimane di gravidanza; in Italia è contenuto in alcune formulazioni registrate come farmaco (Folina, Folidex, Levofolene, …) e come integratori (Elevit, Multicentrum Materna, Multifolico, Folico, …)

Richard B. Johnston Jr, direttore sanitario del March of Dimes ha affermato: “Per essere efficace nella prevenzione delle malformazioni neonatali, l’acido folico dovrebbe essere assunto prima del concepimento e durante le prime quattro settimane di gravidanza. Poiché circa metà delle gravidanze nel nostro paese sono indesiderate, tutte le donne in età fertile dovrebbero assumere acido folico quotidianamente.”

La Teratology Society raccomanda che:

  1. Le donne in età fertile dovrebbero assumere ogni giorno un integratore vitaminico contenente 0,4 mg di acido folico;
  2. Le ricerche mirate a comprendere il meccanismo grazie al quale l’acido folico o le sostanze chimiche ad esso metabolicamente collegate riducono il rischio di malformazioni fetali dovrebbero essere fortemente promosse.”

Alimenti contenenti acido folico

La March of Dimes Birth Defects Foundation sconsiglia alle donne di basarsi unicamente su questi alimenti per assumere una quantità di acido folico sufficiente a prevenire gravi malformazioni nei loro eventuali bambini.
Qui di seguito troverete le diverse fonti naturali di folacina:

Alimento
Microgrammi (per 100 grammi di cibo)

Verdure a foglia verde

Altre verdure

Frutta (limoni in particolare)

Fagioli (legumi)

Cereali

Cereali per la prima colazione

120-160

40-100

50-100

50-300

60-120

100-400