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Anche in questa fase, se non vi sono controindicazioni particolari, potrete muovervi e assumere le posizioni che più gradite durante le contrazioni.
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Durante ciascuna contrazione eseguite gli esercizi respiratori e le tecniche di rilassamento che avete appreso durante il corso di preparazione al parto.
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Se ve la sentite potete mangiare qualcosa di leggero. Talvolta un lieve senso di nausea non lo consente.
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Potete anche bere, ma evitate bevande gasate o molto zuccherate che dilatano lo stomaco. Questo può accentuare i disagi ed essere pericoloso in caso di anestesia generale.
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È importante svuotare frequentemente la vescica, soprattutto in prossimità del parto; questo comportamento aiuta a prevenire traumi alla vescica e consente al nascituro di avere più spazio a disposizione.
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Se fosse necessario o ne faceste richiesta, vi potrà essere eseguito un piccolo clisma evacuativo.
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Cercate di ascoltare i messaggi del vostro corpo e di esprimere i vostri bisogni all’ostetrica che vi sta seguendo, “l’aiuterete ad aiutarvi”.
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Nella maggior parte degli ospedali, vi viene praticata la rasatura dei genitali o tricotomia. Essa permette una migliore disinfezione di questa parte e consente una più agevole sutura della ferita, in caso di episiotomia.
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L'assistenza del personale al periodo dilatante
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Durante il periodo dilatante il benessere fetale viene sorvegliato tramite esecuzione di una cardiotocografia, una registrazione del battito cardiaco del feto e delle contrazioni uterine, che può essere continua o intermittente.
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L'ostetrica o, quando si rende necessario, il medico, eseguono visite vaginali per controllare che la dilatazione del collo dell'utero e la progressione della testa del bambino avvengano in modo regolare. Questo controllo viene ripetuto ogni 2 ore circa
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Viene compilato il partogramma, una scheda sulla quale sono riportate in modo grafico la dilatazione cervicale, espressa in centimetri, in relazione al tempo espresso in ore. Inoltre, un secondo grafico sovrapposto al primo, esprime la progressione della testa del bambino. Il partogramma è un mezzo di comunicazione tra i vari operatori, semplice da usare, che permette un'immediata visione dell'evoluzione del travaglio. Altre annotazioni riguardano la rottura delle membrane e le caratteristiche del liquido amniotico, il monitoraggio, l'impiego di farmaci e anestesie, i dati del parto e il primo punteggio del neonato (Apgar).
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Spesso, anche in caso di parto spontaneo, viene comunque messa una fleboclisi a base di soluzione al glucosio (puÄ darvi un po' di carica energetica) o ricca di elettroliti. Infatti, “ prudente avere una vena incannulata per somministrare tempestivamente farmaci, in caso di necessit¶.
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